Progetto Leggere Dante oggi
Il progetto ministeriale è interessante. Per saperne di più, andate a leggere il sito
www.indire.it/leggeredante
Qui sotto la presentazione ufficiale!
COMITATO SCIENTIFICO NAZIONALE "LEGGERE DANTE OGGI"
Nominato con D.M. dell`11 dicembre 2006, n. 1234.
RELAZIONE FINALE
all`on Ministro della Pubblica Istruzione
Il Comitato, che si è riunito nella sede del Ministero più volte a partire dal giorno 12 gennaio 2007 e ha concluso i suoi lavori l`11 luglio 2007, propone al Signor Ministro il presente documento conclusivo, che mette in maggiore evidenza i punti nodali e le prospettive d`intervento individuati già nella prima relazione in itinere trasmessa in data 26 febbraio al Capo Dipartimento dott. Giuseppe Cosentino.
I componenti del Comitato, nel ringraziare il Ministro per la fiducia che ha loro accordata, dichiarano, in linea preliminare, di aver tenuto presente il suo invito a collocare il tema specifico – di una rinnovata attenzione da dedicare nella Scuola alla conoscenza della più alta personalità della storia letteraria e culturale italiana – in un contesto di valutazioni di più ampio orizzonte, riguardanti soprattutto il rischio di una forte divaricazione tra le generazioni adulte, ancora in possesso di una visione complessiva della storia culturale italiana e generale, e le generazioni avanzanti, sollecitate da più parti a privilegiare contenuti di un presente talora effimero.
Inoltre, i componenti del Comitato si sono trovati concordi nel riconoscere che lo studio critico dei Classici, e specialmente degli Autori più impegnativi per la densità di contenuti e la portata universale dei concetti, richiede una corrispondente cura delle motivazioni dei discenti: queste non devono essere estrinseche e occasionali, ma certo devono attingere anche agli interessi culturali circolanti nella società attuale e alle forme con cui questa manifesta e soddisfa il proprio bisogno di conoscenza. Si devono infatti ritenere superati i pregiudizi che ponevano in eccessivo isolamento il sapere della pagina scritta, che resta strumento insostituibile di una conoscenza stabilmente e criticamente acquisita, ma si giova dell`esistenza di altri mezzi di ricerca ed espressione che offrono non solo suggestioni, ma modalità di scoperta e di aggregazione delle conoscenze.
Il Comitato precisa infine che i richiami a forme di disimpegno o abbassamenti di attenzione della Scuola verso temi culturali e obiettivi educativi rilevanti non implicano un giudizio negativo rivolto indiscriminatamente ai docenti e al sistema stesso della Scuola, perché è noto l`impegno individuale di non pochi docenti, che sopperiscono con le risorse culturali personali alle molte difficoltà dell`istituzione e cercano di orientarsi da soli nel tumultuoso evolvere della civiltà presente, resistendo anche alle pressioni deformanti dei contesti sociali nei quali operano.
1. Stato attuale e necessità di un rilancio dello studio scolastico dell`opera dantesca.
I componenti del Comitato sono stati concordi nel riscontrare, negli indirizzi attuali degli insegnamenti scolastici, una diffusa riduzione – anche se di entità variabile nelle diverse aree del sistema – del rilievo attribuito allo studio dell`opera dantesca (la Commedia, primariamente),come fatto specifico e saliente, da ricondurre anzitutto (al di là dei problemi di preparazione dei docenti: vedi paragr. 4) a una tendenza generale a comprimere la lunga prospettiva storica dei processi culturali fondamentali, per privilegiare invece una visione allargata, ma anche superficialmente orizzontale, del presente. Va segnalato che un simile appiattimento prospettico nuoce particolarmente alla considerazione dell`intera civiltà italiana, che si è costituita a partire da secoli lontani attraverso il susseguirsi di eccezionali creazioni nel campo delle lettere, delle arti e del pensiero in ogni campo, divenute via via patrimonio essenziale della nostra identità comune e fattore decisivo della nostra unità politica. Un`effettiva rivisitazione di questo lungo corso storico, alla luce di tante nuove acquisizioni delle scienze della cultura, avrebbe dovuto darne una visione nuova ma non semplicemente compressa e permetterne una presentazione ugualmente fruttuosa nei curricoli scolastici. Lo studio dello stesso Novecento letterario italiano, altro campo degno di particolare interesse, ha molto da guadagnare da un riordino delle prospettive generali e da una non interrotta attenzione all`opera dantesca.
Ma tutto ciò non è avvenuto. Il frequente e confuso mutare di obiettivi educativi e di sapere che ha investito la nostra Scuola negli ultimi decenni – che hanno visto succedersi anche molte innovazioni strutturali incompiute – non vi ha prodotto un coerente e deciso rinnovamento proprio nel campo degli studi umanistici, ora enfaticamente difesi, ora isolati in riserve per pochi e ridotti, per i più, a mero contorno di una creduta autonoma formazione scientifico-tecnologica. Non sembra che sia stato chiaramente riaffermato e ridefinito il concetto che lo studio diretto dei "classici" (secondo profili certamente aggiornabili) è terreno insostituibile per venire a confronto critico con la tradizione e porre le basi di un`efficace educazione umana e civile, oltre che letteraria.
È in questo quadro di incertezze e di mancato rinnovamento delle discipline umanistiche che si colloca la tendenza a ridurre quantitativamente e a stemperare proprio lo studio dell`opera dantesca e comunque a circoscriverlo ed esaurirlo nella fase iniziale di un convenzionale percorso cronologico e contenutistico di "storia letteraria". Attuando una simile riduzione e consegnando decisamente Dante al "passato" (anzi, al "suo secolo"), non si riconosce nella sua opera eccezionale il vastissimo terreno che essa ci offre per incontrare l`esperienza multiforme e universale della poesia legata ai temi più vari, per misurare lo sforzo dell`intelletto umano applicato alle conoscenze più diverse, per avvertire l`intensità della tensione morale e della ricerca di assoluto che può accompagnare una vita. Si perde, in altri termini, la percezione della centralità della figura di Dante come una delle massime espressioni vive e operanti nella civiltà europea e occidentale, nonché come principale valore fondante e presenza continuamente permeante della civiltà italiana; e ovviamente si perde di vista, sia lecito insistere, uno dei più forti fattori di connessione della nostra civiltà al contesto europeo.
1.2 I componenti del Comitato hanno d`altra parte rilevato, con altrettanta convergenza di opinioni, che questo appannamento, a dir poco, della presenza di Dante nel panorama degli studi scolastici contrasta non solo con il persistere di un alto interesse per la sua opera in altre culture europee ed extraeuropee (specie in ambito letterario e figurativo), ma anche con un rinato e diffusissimo interesse che, ormai da molti anni, la figura e l`opera del poeta suscitano nel nostro pubblico più ampio, attraverso canali non tradizionali, quali le letture in piazza, le trasmissioni televisive, la circolazione di prodotti audiovisivi e multimediali, manifestazioni che hanno spesso coinvolto lettori specializzati e attori di grande richiamo. Si tratta di un fenomeno che, al di là degli effetti di trascinamento pubblicitario o di ibridazione con l`attualità, rivela senza dubbio l`esistenza, in una larga parte della popolazione, di un "deposito" di tradizione dantesca vivo, certamente più attivo nelle fasce adulte, ma capace di trasmettersi alle fasce giovanili, che per questa via compiono forse la scoperta che viene loro negata dalle cristallizzazioni esistenti nell`insegnamento scolastico.
1.3 Le considerazioni svolte nei due paragrafi precedenti fanno ritenere senz`altro necessario che si prendano provvedimenti specifici, atti a far recuperare e rinnovare nella Scuola l`attenzione per un tema di studio di tale importanza. Accogliendo le sollecitazioni espresse nell`invito dell`on. Ministro, il Comitato ha ritenuto di poter indicare, nei paragrafi seguenti, le linee essenziali da seguire perché non solo siano presto adottati provvedimenti specifici diretti a tale scopo, ma si rimuovano anche cause più profonde dei fenomeni di impoverimento dei contenuti culturali offerti dai piani formativi della Scuola.
2. Indicazioni di merito culturale e didattico per un`azione di recupero e rinnovamento dello studio dell`opera dantesca nella Scuola
2.1 Un primo provvedimento opportuno sembra una dichiarazione esplicita, che tragga motivo dai rilievi di questo Comitato e sia rivolta apertamente al mondo della Scuola e al pubblico in genere, sulla necessità di riconsiderare attentamente l`importanza che hanno, pur in una visione ampliata degli orizzonti dell`odierno conoscibile e nel rispetto della libera impostazione dei percorsi curricolari delle singole scuole, le opere e le figure che hanno costruito i pilastri portanti dell`edificio di civiltà a noi più vicino e di riconoscere, in questo novero, la singolarissima posizione di Dante. Tale richiamo di attenzione può senz`altro spingersi a sottolineare le seguenti necessità:
a) che lo studio dell`opera di Dante – includendo il poema nel complesso degli altri importanti suoi scritti – trovi uno spazio adeguato nell`intero arco temporale dell`istruzione superiore, con accostamenti adeguati al livello di età dei discenti in quella di primo grado, e con consistente sviluppo in quella di secondo grado: in quest`ultima, si ritiene necessaria un`articolazione pluriennale di tale studio, che permetta di cogliere i rapporti che si sono instaurati tra quell`opera e la produzione letteraria italiana ed europea nel succedersi delle epoche e di sottolineare, in particolare, il potente influsso che essa ha esercitato, a più riprese, sulla coscienza culturale, civile e politica della popolazione italiana. Una considerazione particolare andrà dedicata a quei tipi di Scuole nelle quali, per malintesa "impossibilità" di affrontare la lettura del poema dantesco, la conoscenza di questo si riduce a una vaga nozione iniziale dell`opera, mentre si tratterà di renderla sufficiente e confacente ai particolari indirizzi degli studi;
b) che in un siffatto spazio trovino posto anche gli opportuni collegamenti pluridisciplinari, con la storia del pensiero filosofico e scientifico, dell`arte, del teatro e della musica, oltre che con opere di altre letterature, e si sperimentino altresì gli effetti prodotti da altri "ambienti di apprendimento", caratterizzati da un diverso contesto psicologico e dall`impiego di differenti metodi e strumenti.
c) che sia tenuta costantemente presente e illustrata la funzione determinante che l`opera di Dante, rincalzata da quella degli altri grandi scrittori fiorentini dal Trecento al Cinquecento, ha avuto per l`esistenza della lingua italiana: per il suo costituirsi, per la sua rapida diffusione nell`Italia intera e per il permanere dei suoi caratteri, attraverso le complesse vicende socio-culturali e politiche della popolazione italiana, fino ad oggi. La larghissima coincidenza delle strutture dell`italiano odierno con quelle della lingua di Dante costituisce di per sé oggetto di riflessione, che conduce a scoprire i processi sottesi a questo esito, non riscontrabile in altre culture a noi pur molto vicine.
2.2 In considerazione della ricchezza di contenuti e di stimoli che offre, l`intera opera di Dante – così emblematica come indagine complessiva sul sapere umano, sull`importanza e potenza del linguaggio, sul succedersi e l`incontrarsi delle diverse civiltà e culture, e così legata, tra l`altro, a tanti luoghi e fatti della storia italiana – merita certamente di essere oggetto, nel triennio conclusivo degli studi superiori, di un "progetto" o "percorso" didattico elaborato distintamente. Sarebbe questa, in particolare, la sede nella quale lo studio scolastico dei testi danteschi può essere integrato, in modo non improvvisato, con indagini proiettate verso altre epoche e altri campi di conoscenza e di attività (arti figurative, teatro, altre letterature). E sono queste proiezioni che rendono possibile ed efficace il ricorso ai moderni mezzi di documentazione (filmati, prodotti multimediali, ricerche nella rete informatica) e spingono i discenti a elaborare anche prodotti personali (allestimento di mostre materiali o virtuali, costruzione di itinerari di visita in luoghi pertinenti all`opera o alla vicenda biografica del poeta, promozione di incontri con studiosi, scrittori, attori).
3. Una rete di supporti organizzata dalle istituzioni centrali e regionali. La funzione dei Comitati regionali
3.1 Un`azione come quella delineata nei paragrafi precedenti non sembra attuabile facilmente senza che vi sia un adeguato sistema di appoggio alle iniziative delle singole Scuole o dei singoli docenti. Esistono già, specie nelle Università, e andrebbero certamente infittiti centri di aggiornamento capaci di offrire seminari, documentazione, possibilità di incontri con studiosi specialisti in varie materie attinenti (dalla letteratura, alla linguistica, alla storia, alla filosofia, alle arti) e con esperti nella metodologia didattica applicata a tali materie. Simili contatti esterni sono capaci di far conoscere sia esempi di metodo scientifico sia modalità meno convenzionali e più libere nel trattamento della materia studiata.
Sia in sede ministeriale centrale, sia in sedi regionali, si potrebbero allestire "siti" da consultare in linea, per raccogliere documentazione utile, fornire informazioni aggiornate sugli eventi che attengono alla materia dantesca e suggerire iniziative (visite, scambi con altre scuole, italiane ed estere).
3.2 Il compito di individuare tali centri, di segnalarli agli ambienti scolastici e di collegarli con le attività delle Scuole dovrà essere affidato specificamente agli istituendi Comitati regionali del Progetto "Leggere Dante oggi", organismi che avranno conoscenza diretta delle strutture locali raggiungibili e affidabili e, d`altra parte, potranno stabilire contatti anche interregionali e nazionali.
Ma si potrebbe anche giungere a un`intesa tra i Comitati regionali e il Ministero per realizzare iniziative con duplice direzione: formazione in servizio degli insegnanti, valorizzazione delle buone pratiche didattiche. Sul primo versante potrebbero risultare utili protocolli di intese con soggetti ed enti di ricerca e formazione specialistici, la promozione di convegni nazionali, riconoscimenti formali ai docenti aderenti alle iniziative di aggiornamento e/o promotori nella loro scuola di esperienze particolarmente significative. Sul secondo versante sarebbe opportuno documentare e diffondere le migliori pratiche didattiche, mediante pubblicazione di appositi "quaderni" e di materiali multimediali, o promuovere mostre e spettacoli, aperti anche al pubblico non scolastico, e perfino un eventuale concorso nazionale. che valorizzi le migliori esperienze o progetti delle scuole, di vari ordini e gradi, con la premiazione di docenti con le loro classi. Questo secondo versante dell`iniziativa potrebbe materializzarsi come una sorta di progetto nazionale "Dante nella Scuola", che, pur potendo accogliere contributi provenienti dagli ambienti della ricerca scientifica, avrebbe il carattere di espressione, direttamente proveniente dalla Scuola, dell`interesse per Dante.
Tale auspicabile attività parallela intrecciata con il lavoro della Scuola non dovrà certo sottrarre a questa il fondamentale e indelegabile compito educativo: a tale scopo, e per evitare ogni interferenza sviante, sarà certamente opportuno che questo movimento venga vigilato sia organizzativamente, dalle autorità regionali e centrali, sia scientificamente, attraverso un vaglio affidato a esperti super partes.
4. Necessità di affrontare anche i problemi di formazione e aggiornamento dei docenti.
Non sembra superfluo ribadire anche in questa occasione che il vero punto di forza, per ogni iniziativa di potenziamento e miglioramento dell`azione educativa della Scuola, è dato dalla partecipazione convinta e competente dei docenti. Richiamandosi ancora alle considerazioni esposte sia in Premessa sia nel paragrafo 1.1, il Comitato osserva ora che la preparazione e la dedizione personale di singoli docenti non bastano certo a fronteggiare le tendenze riduttive e livellanti di cui si è detto. Queste trovano la loro radice in una formazione culturale generale dei futuri docenti affidata, ormai da troppo tempo e nella maggioranza dei casi, alla casualità e disomogeneità dei loro percorsi di formazione universitaria. È fin troppo noto che, dopo vari tentativi governativi di riordino rimasti incompiuti o indefiniti, il percorso che dovrebbe condurre con una logica ben mirata dalla soglia dell`Università alla soglia dell`insegnamento scolastico non pone, ai formandi, chiari obblighi di possedere determinate conoscenze, né i candidati all`insegnamento sono poi sottoposti a verifiche veramente stringenti sul possesso di queste conoscenze prima dell`assunzione della responsabilità di docenza. Si può arrivare alla cattedra scolastica senza aver compiuto studi sull`opera di Dante e senza aver dimostrato seriamente, in una qualche sede, di saperne fare oggetto di insegnamento.
Il Comitato auspica vivamente che per la formazione iniziale e l`aggiornamento del corpo docente si stabiliscano più precisi accordi tra il Ministero dell`Istruzione e il Ministero dell`Università e che diventino più frequenti e consistenti anche quei tentativi di intesa diretta, forse oggi meno praticati, tra Scuola e Università per curare obiettivi inestricabilmente comuni ai due organismi, che soffrono congiuntamente delle rispettive inadeguatezze. Sarebbe molto apprezzata una sollecitazione proveniente proprio dal mondo della Scuola e dalle Autorità governative ad essa preposte, perché emergano in piena luce i punti deboli dell`intero sistema che lega Università, formazione dei docenti e trasmissione del sapere alle generazioni crescenti.
Roma, 2 agosto 2007
Per il Comitato (Proff. L. Arnolfi, G. L. Beccaria, M. Chiavacci Leonardi, V. Coletti, S. Gerardi, G. Gorni, E. Malato, P. Manni, P. Mastrocola, G. Mataloni, C. Petruzzi, E. Raimondi, E. Rialti, D. Rondoni, F. Sabatini, M. T. Sarpi, C. Segre, L. Serianni, G. Zama)
il Presidente
Francesco Sabatini
I membri del Progetto Leggere Dante
Con decreto del Ministro Giuseppe Fioroni, protocollo n.1234-DIP-Seg dell` 11 dicembre 2006 (scarica decreto Decreto Comitato Scientifico Leggere Dante.pdf 199.70 KB) è stato costituito un Comitato Scientifico per il Progetto "Leggere Dante oggi"così composto:
Componenti | Enti di appartenenza | Riferimenti |
Prof. Francesco Sabatini | Presidente Accademia della Crusca | http://www.accademiadellacrusca.it/ |
Prof. Cesare Segre | Accademia dei Lincei | http://www.lincei.it/ |
Prof. G. Luigi Beccaria. | Università di Torino | http://www.unito.it/ |
Prof. Vittorio Coletti | Università di Genova | http://www.unige.it/ |
Prof. Enrico Malato | Università "Federico II"- Napoli | http://www.unina.it |
Prof. A. Maria Chiavacci Leopardi | Università di Siena | http://www.unisi.it/ |
Prof. Guglielmo Gorni | Università "La Sapienza" – Roma | http://www.uniroma1.it/ |
Prof. Luca Serianni | Università "La Sapienza"– Roma | http://www.uniroma1.it/ |
Prof. Paola Manni | Università degli Studi di Firenze | http://www.unifi.it/ |
Isp. Caterina Petruzzi | M.P.I- Dipartimento Istruzione | http://www.istruzione.it |
Isp. Maria Teresa Sarpi | Ufficio Scolastico Regionale Lazio | http://www.lazio.istruzione.it/ |
Prof.ssa Maria Antonietta Gallucci |
M.P.I -Direzione Generale per gli Ordini Scolastici |
http://www.istruzione.it |
Prof. Paola Mastrocola | L.S. " A. Monti" Torino | http://www.liceomonti.it/ |
Prof. Sabina Gerardi | L.S. "Malpigli"-Bologna | http://www.liceomalpighi.bo.it |
Prof. Enzio Raimondi | Università di Bologna | http://www.unibo.it/ |
Prof. Giuliana Mataloni | S.M.S "Ludovico Ariosto" - Roma | |
Prof. Giovanna Zama | I.T.C. "Paolo Baffi"- Fiumicino Roma | http://www.iispaolobaffi.it |
Prof. Luisa Arnofi | I.P.C.T "G.Romano"- Roma | |
Prof. Edoardo Rialti | Università degli Studi di Firenze | http://www.unifi.it/ |
Prof. Davide Rondoni | Direttore Centro Poesia Contemporanea - Università di Bologna | http://www.unibo.it |
Il comitato è presieduto dal Prof. Francesco Sabatini. I compiti di segreteria sono affidati alla Prof.ssa Maria Pugliesi, dirigente scolastico in servizio presso la Direzione Generale degli Ordinamenti scolastici. (art. 3 del suddetto decreto).