Paradiso
La più bella cominciamo
delle tre storie narrate:
questo è quello che pensiamo,
siete voi che giudicate.
Qui nel terzo regno santo,
dove tutto è luce pura,
dove tutto è un dolce canto,
va a finire l`avventura.
Eh già, siamo già alla terza ed ultima tappa del viaggio (sigh !).
L`imbuto-grotta Inferno, la montagna Purgatorio, e il Paradiso? Qui Dante deve indossare la tuta da astronauta e prepararsi ad un viaggio attraverso i cieli, vicino ai pianeti, sempre più veloce e – come
diceva qualcuno – "sempre più in altooooooooo".
Il Paradiso è tutto un gioco di sguardi con Beatrice, la sua bella; tutto un gioco di raggi magici e luci fantastiche da parte dei beati; tutto un gioco di suoni e movimenti che rendono estasiato il poeta. Insomma, possiamo dirlo a chiare lettere, il Paradiso è tutto un gioco!
Il primo cielo attraversato da Dante scortato da Beatrice è quello della Luna e qui l`anima meravigliosa di Piccarda racconta al poeta la sua storia di monaca strappata al chiostro dal fratello e dal futuro marito. Avrebbe voluto essere una suora sorridente e invece…
Nel secondo cielo, detto di Mercurio, l`imperatore Giustiniano spiega di come
"Volli essere potente,
pace a tutti assicurai,
la giustizia a ogni gente
con il codice portai".
Nel cielo di Venere, il terzo, gli innamorati sembrano faville di luce: la tenerezza e la dolcezza di queste anime sono un distillato puro dell`amore di Dio.
Nel cielo dei sapienti, quello del Sole,
Qui filosofi e scienziati,
letterati e studiosi
si ritrovano incantati
a far voli prodigiosi.
E` tutto un ballo, una danza meravigliosa, una sincronia di suoni e movimenti. E` qui che San Tommaso, il saggio, e San Bonaventura, un frate poverello, fanno a gara per parlare bene l`uno dell`altro.
Nel cielo di Marte, il quinto, dove si divertono gli spiriti pieni di energia, Dante incontra un suo antenato, Cacciaguida. Provate un po` ad immaginare che emozione poter parlare con un nonno del vostro nonno…
Dante arriva quindi al cielo di Giove, dove le anime buone sono luci bianchissime che si spostano nell`aria componendo frasi (come fossero lettere magiche) e disegnando la forma di un uccello incantato: un`aquila imperiale.
Al settimo cielo, quello di Saturno, una scala infinita, fatta di luce abbagliante, spinge tutti ad essere più buoni e a guardare sempre verso l`alto.
Sulla scala senza fine
se ne stanno a roteare
tante luci ben vicine
che aiutano a pensare.
Sono spiriti ispirati
che in profondo rapimento
si contemplano infiammati
da un comune sentimento.
San Pier Damiani e San Benedetto parlano amabilmente con Dante e lui si sente sempre più buono.
Basta un attimo e Dante è già al cielo delle stelle fisse. Da lassù, tra voli imprevedibili ed ascese velocissime, il poeta assiste ad
una scena portentosa:
guarda in giù e Dante vede,
come da una nebulosa,
proprio là, sotto il suo piede,
tutti e sette i pianeti,
e la Terra è piccolina,
verde, blu (colori lieti!),
pare proprio una pallina.
L`atmosfera si fa sempre più intensa e il cielo diventa una vampata: Dante può osservare il trionfo di Cristo e la Madonna, la mamma tra le mamme, bella più che mai.
Non sono finiti i giudizi per Dante: due professori, San Giacomo e San Giovanni, lo interrogano su Fede, Speranza e Carità, come fosse a scuola.
Non è Dante un somaro
le risposte giuste ha dato,
sembra un abile scolaro
quando viene interrogato.
Basta un balzo e, in una frazione di secondo, il nostro astronauta immaginario è già al cosiddetto Primo Mobile, il nono cielo, il più vicino a Dio. Qui la luce è così potente che nemmeno gli occhiali da sole schermati da supereroe potrebbero proteggere gli occhi dell`umano a cui è stata concessa la possibilità di compiere questo viaggio meraviglioso.
Tutti i Santi e tutti gli angeli stanno ora in silenzio, come petali di rosa bianca, immensa e profumata, a contemplare la Divinità. Anche Beatrice va ad occupare il suo trono e San Bernardo aiuta Dante a cercare di capire quel che vede (se capire questa meraviglia davvero si può…).
Come? Pregando. Anche Bernardo prega incessantemente Maria, la
mamma di Gesù, usando le parole più pure del suo repertorio.
Dante è ormai rapito, in estasi. La visione fantastica dell`universo lo sconvolge di amore e lo appaga di serenità. Non resta che la pace assoluta e il congedo finale
Nel fluire delle cose
che l`amore rende belle
son finite queste chiose
che profumano di stelle.
Il libro, da ottobre 2007, è in libreria. E l`avventura continua.